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Presentata a Bari la grande mostra su Ferruccio F. Frisone in programma a Trani

  • Immagine del redattore: Fondazione ILMC
    Fondazione ILMC
  • 21 ott 2024
  • Tempo di lettura: 6 min

Questa mattina (21 ottobre) a Bari, presso l’Arena del Dipartimento di Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione Territoriale della Regione Puglia (Padiglione 107 della Fiera del Levante), è stata presentata in conferenza stampa la grande mostra d'Arte "𝐅𝐫𝐢𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐅𝐮𝐥𝐥𝐞𝐧. 𝐋’𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚 𝐟𝐢𝐠𝐮𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐢 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐮𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐅𝐫𝐢𝐬𝐨𝐧𝐞'' durante l’internamento nei Lager del Terzo Reich che sarà inaugurata presso il Polo Museale di Trani (Palazzo Lodispoto, P.zza Duomo 8/9) il prossimo 𝟐𝟒 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒 (𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖.𝟑𝟎) e rimarrà visitabile fino al 31 gennaio 2025. L'esposizione, che propone all'attenzione del pubblico i 113 disegni realizzati dall'artista durante il suo internamento in alcuni campi di prigionia istituiti dal regime nazista, è organizzata e allestita dalla Fondazione S.E.C.A. di Trani e dalla Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria ETS di Barletta.


La conferenza ha visto la partecipazione del Direttore del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia 𝐀𝐥𝐝𝐨 𝐏𝐚𝐭𝐫𝐮𝐧𝐨, del figlio dell'artista, 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐅𝐫𝐢𝐬𝐨𝐧𝐞, arrivato in Puglia dagli USA appositamente per la Mostra insieme alla consorte Deborah Smith, oltre che di due curatori della mostra, 𝐆𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐔𝐫𝐛𝐚𝐧𝐨 (Direttore Polo Museale, Trani) e 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐋𝐨𝐭𝐨𝐫𝐨, presidente della Fondazione ILMC, ente al quale Giovanni Frisone ha recentemente donato l'intera collezione di disegni del padre oltre al suo diario di prigionia.

La Mostra, a cura di 𝐆𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐔𝐫𝐛𝐚𝐧𝐨, 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥𝐚 𝐃𝐢 𝐂𝐚𝐧𝐝𝐢𝐝𝐨 𝐞 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐋𝐨𝐭𝐨𝐫𝐨, è visitabile 𝐬𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝟑𝟏 𝐠𝐞𝐧𝐧𝐚𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟓 e rimarrà aperta dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 (ingresso libero; info: 0883582470; info@fondazioneilmc.it ; info@fondazioneseca.it). 𝐋𝐚 𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐡𝐚 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐭𝐫𝐨𝐜𝐢𝐧𝐢𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐭𝐮𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐏𝐮𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐞 𝐏𝐫𝐨𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐁𝐚𝐫𝐥𝐞𝐭𝐭𝐚-𝐀𝐧𝐝𝐫𝐢𝐚-𝐓𝐫𝐚𝐧𝐢. 𝐈𝐥 𝐂𝐚𝐭𝐚𝐥𝐨𝐠𝐨 𝐞̀ 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐈𝐋𝐌𝐂 𝐄𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢.


La Mostra è un omaggio a una delle più affascinanti personalità artistiche del Novecento: il disegnatore, pittore e scultore Ferruccio Francesco Frisone, la cui vicenda biografica e artistica si è intrecciata con il dramma della Seconda Guerra Mondiale e dell’internamento vissuto nel Reich da 600.000 militari italiani all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Saranno esposti ben 113 disegni realizzati da Frisone su vari supporti (dal foglio di quaderno a quello di cartone) utilizzando diverse tecniche di disegno lungo l’intero periodo trascorso in cattività, dalla prigionia in Albania ai quattro Lager nei quali fu internato quali Semlin, Versen e Fullen. Trattasi della collezione completa di disegni che Giovanni Frisone, figlio dell’Artista, ha donato insieme al prezioso diario redatto dal padre in prigionia all’Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria ETS con sede a Barletta, Fondazione che si occupa della riscoperta, salvaguardia e divulgazione della musica scritta nei Campi di concentramento e prigionia civile e militare dal 1933 (apertura del KL Dachau) al 1953 (morte di Iosif Stalin); la Collezione Ferruccio Francesco Frisone è un patrimonio artistico di valore inestimabile e ora è entrato ufficialmente a far parte delle collezioni d’arte della Fondazione ILMC e del patrimonio culturale della Regione Puglia. L’evento offre uno spaccato di una delle pagine più buie della 2a Guerra Mondiale che ha visto come protagonisti e vittime i militari italiani che si opposero al nazifascismo e, al tempo stesso, punta a evidenziare come l’Arte abbia costituito uno strumento di resistenza contro l’annientamento fisico e morale esercitato dai totalitarismi attraverso l’internamento e la deportazione.


Nell’arco del suo svolgimento, la Mostra sarà implementata con seminari sulla fenomenologia dell’internamento militare italiano (primo appuntamento previsto il 15 novembre pv a Trani con lo scrittore Mario Avagliano), eventi musicali e approfondimenti sulla tematica dell’internamento a seguito dell’8 settembre 1943. A coronamento dell’evento, nel giorno di inaugurazione Poste Italiane provvederà con una propria postazione mobile presso il Polo Museale di Trani all’emissione di cartolina e annullo filatelico dedicato alla figura di Ferruccio Francesco Frisone.


“Il progetto di questa Mostra – dichiara 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐋𝐨𝐭𝐨𝐫𝐨, presidente della Fondazione ILMC – rappresenta per la Fondazione ILMC l’espressione concreta del progressivo ampliamento dei propri orizzonti di ricerca dalla musica alle altre forme di creatività artistica che hanno trovato espressione in quei luoghi tragici che sono stati i campi di concentramento. Non ci è dato sapere quanto vasta sarà l’opera di recupero di queste testimonianze, ma dobbiamo perseguirla per noi stessi e per le future generazioni, per una più bella storia dell’Umanità; perché, come scrisse il filosofo francese Gabriel Marcel, la speranza è la memoria del futuro”.


“Abbiamo accolto con grande piacere – dichiara il Cav. 𝐍𝐚𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐏𝐚𝐠𝐚𝐧𝐨, Segretario Generale della Fondazione S.E.C.A. – la proposta della Fondazione ILMC di condividere l'organizzazione, a Palazzo Lodispoto, di una mostra dedicata all’artista Ferruccio Francesco Frisone, evento che rappresenterà per tutti un’occasione unica per poter ammirare le opere del pittore e illustratore che racconteranno una delle pagine più drammatiche dell’ultimo periodo bellico attraverso un’antologia di disegni che riportano ad uno dei momenti più dolorosi della storia e che, nella loro analisi, destano grande emotività. Oggi più che mai, attraverso queste opere, dobbiamo interrogarci scavando nelle nostre coscienze sui quei momenti che, così come hanno catturato gli occhi e scolpito il cuore di Ferruccio Francesco Frisone, devono arrivare al nostro cuore e fermarsi nelle nostre menti. Per questo evento di grande importanza storica, la scelta della location non poteva che ricadere su Palazzo Lodispoto, sede della Fondazione S.E.C.A. e contenitore per eccellenza di arte e cultura del nostro territorio.”


“La generosa disponibilità della famiglia Frisone a condividere il proprio patrimonio familiare, con la donazione delle opere e dei diari di Ferruccio Francesco Frisone - internato nel 1944 nei lager tedeschi - alla Fondazione Istituto Letteratura Musicale Concentrazionaria del Maestro Francesco Lotoro, ci commuove e ci onora, oltre a responsabilizzare ancora di più le istituzioni pubbliche nell’opera doverosa e mai sufficiente di conservazione e trasmissione della Memoria. – ha dichiarato nel corso della conferenza stampa il Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, 𝐀𝐥𝐝𝐨 𝐏𝐚𝐭𝐫𝐮𝐧𝐨 -. Siamo davvero felici che la Puglia, con il Polo Museale di Trani, abbia programmato questa importante mostra a Palazzo Lodispoto dei disegni e delle opere realizzati da Ferruccio Francesco Frisone, quale testimone delle sofferenze che dovettero subire anche i militari italiani che, dopo l’armistizio dell’8 settembre, scelsero da che parte stare, senza piegarsi al sopruso nazi-fascista. Una sofferenza rispetto alla quale solo l’Arte e la Cultura sono riuscite a gettare uno squarcio di luce, giungendo fortunosamente, e grazie al lavoro incommensurabile di grandi uomini come Francesco Lotoro, fino a noi, per ammonirci rispetto a quelle tenebre che costantemente si ripropongono nei corsi e ricorsi della Storia e con le quali dobbiamo fare i conti, senza mai girare lo sguardo e le coscienze da un’altra parte.”


𝐍𝐨𝐭𝐚 𝐛𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐬𝐮 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐮𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐅𝐫𝐢𝐬𝐨𝐧𝐞


Nato a Malnate (Varese) il 19 febbraio 1909, si forma negli anni tra le due guerre come disegnatore e pittore frequentando a Milano l’Accademia di Brera e i circoli futuristi. Dall’inizio degli anni Trenta lavora per la casa editrice Vitagliano come impaginatore, disegnatore e illustratore. Richiamato alle armi nel 1942 e assegnato a un’unità presidiaria di stanza in Albania, è costretto a numerosi ricoveri ospedalieri a causa di problemi di salute alla schiena. Catturato dalle truppe tedesche all’ospedale militare 426 di Tirana dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, fu internato a Semlin,Versen e Fullen. Dopo la prigionia e la liberazione riprende il lavoro presso la Vitagliano. Dopo la chiusura di questa, nel 1964, può dedicarsi in modo più continuativo all’attività pittorica. Il 24 aprile 1972, nello spazio prestigioso del Palazzo dell’Arengario in piazza del Duomo a Milano, si tenne la sua prima personale con i disegni della prigionia, sponsorizzata dalla Ripartizione iniziative culturali e turismo del Comune di Milano e intitolata Dall’Albania al Lager VI/C. A dicembre del medesimo anno ricevette l’Ambrogino d’Oro (la più alta onorificenza riservata dal comune di Milano ai propri cittadini) per la sua attività di pittore e disegnatore. Muore a Milano il 26 dicembre 1973. Dopo la sua morte, il suo diario fu ritrovato dal figlio Giovanni. Questo scritto, assieme ai disegni, furono esposti per la prima volta in Germania presso il Dokumentations und Informationszentrum (DIZ) Emslandlager di Papenburg. Dal 1° Novembre 2012 alcuni disegni dal Lager, brani del diario, una breve biografia e una sua foto vengono esposti in teche del Memoriale di Esterwegen a testimoniare l’esperienza degli Internati Militari Italiani durante la 2a Guerra Mondiale. Nel 2015 fu pubblicata la versione integrale del suo diario intitolata Binario Morto, con notazioni storiche a cura dell’Istituto Piemontese della Storia della Resistenza e della Società Contemporanea.




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