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Giornata dell'Umanesimo Musicale: il 9 maggio appuntamento a Barletta


Castello di Barletta (XI-XVII sec.) - Ph. © Luciana Doronzo / Fondazione ILMC

È dedicato alla letteratura musicale prodotta in cattività civile e militare durante la Seconda Guerra Mondiale la Giornata dell'Umanesimo Musicale, l'incontro che si terrà martedì 9 maggio alle ore 18.00 presso la Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta nell’ambito del Maggio dei Libri, cartellone di eventi librari, letterari e culturali organizzato dal Comune di Barletta (qualificato come “Città che legge”). L’incontro, moderato dal Prof. Ottavio Di Grazia (Università Suor Orsola Benincasa), vedrà la partecipazione di Francesco Lotoro, Presidente della Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria (impegnata da oltre trent'anni nella ricerca e nella divulgazione della musica scritta nei lager), del Sindaco del Comune di Barletta Cosimo Damiano Cannito, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Barletta Oronzo Cilli e del Direttore Generale Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio - Regione Puglia, Aldo Patruno. Interventi musicali di: Quartetto d'archi Lemuria, Angelo De Leonardis (baritono), Coro di voci maschili della Fondazione Pugliesi per la Musica (FPM), diretto dal M° Nicola Petruzzella. L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti.


L’incontro sarà altresì arricchito dalla presenza in Sala Rossa dei parenti dei compositori Charles Abeles (il nipote Peter Koppitz), Arturo Coppola (il figlio Giancarlo Coppola), Cesare Savino (la famiglia Marinelli-Savino) e Paul Chenevier (la figlia Nelly Quercia) – musicisti sopravvissuti ai Campi di internamento civili e militari - i quali hanno donato alla Fondazione ILMC manoscritti musicali stesi dai loro parenti in cattività e altri materiali provenienti dai Campi.

Dall'alto a sin.: i compositori Charles Abeles, Paul Chenevier, Arturo Coppola (a sin. con Giovannino Guareschi), Cesare Savino | Fondazione ILMC

La musica scritta nei Campi è dunque il tema di questo incontro, che si è scelto di denominare Giornata dell'Umanesimo Musicale perché l'approccio a questa letteratura musicale deve essere innanzitutto umano prima ancora che artistico e professionale. Occorre entrare nei meandri dell'Uomo che è stato capace di produrla per poter cogliere i significati profondi e non soltanto artistici di tale letteratura. L'Umanesimo ha sempre cronologicamente seguito periodi di oscurità, di confusione, di smarrimento degli equilibri vitali e dei progetti più costruttivi di una società, perciò questa musica – nonostante abbia ormai ottant'anni di vita – è un faro, un punto di riferimento per le future generazioni.


I COMPOSITORI


Il giorno dopo la famigerata Notte dei Cristalli (9 novembre 1938) il compositore ebreo austriaco CHARLES ABELES fu arrestato e deportato a Dachau, nel maggio 1939 sua moglie riuscì a farlo liberare a condizione che Abeles lasciasse il territorio del Reich; espatriarono in Italia ma il 28 luglio 1940 Abeles fu arrestato a Milano in quanto straniero sospetto e deportato presso il Campo di internamento di Alberobello, aperto dal regime fascista dopo l’entrata in Guerra dell'Italia. Ad Alberobello, Abeles poteva lasciare il Campo durante il giorno per recarsi in città e dare lezioni di musica o studiare al pianoforte presso la residenza della famiglia Nardone; fu in casa Nardone che nacque il Valzer-Rondò Felicità op.282; successivamente, Abeles fu trasferito a Ferramonti di Tarsia (Cosenza) e infine a Campagna (Salerno); dopo la liberazione del Campo da parte degli Alleati, Abeles emigrò negli Stati Uniti ma tornò a Vienna nel giugno 1946, morì il 17 aprile 1987. Peter Koppitz, nipote di Abeles, ha donato alla Fondazione ILMC il manoscritto del Valzer-Rondò Felicità e sarà presente il 9 maggio a Barletta; in tale occasione il quartetto d’archi Lemuria eseguirà Valzer-Rondò in una versione per questa compagine strumentale; inoltre il Coro di voci maschili della Fondazione Pugliesi per la Musica (FPM), diretto dal M° Nicola Petruzzella, eseguirà in prima assoluta Wenn sich die Nacht auf Ferramonti per coro maschile, scritto da Abeles nel Campo di Ferramonti, in Calabria.

Friburgo. Peter Koppitz mostra il Valzer scritto da suo zio Charles Abeles nel Campo di internamento di Alberobello

ARTURO COPPOLA nacque il 9 marzo 1913 a Sorrento, nel 1932 si diplomò in pianoforte presso il Conservatorio di Napoli; trasferitosi a Treviso per prestare servizio militare come ufficiale, nel 1939 si diplomò in Canto corale presso il Conservatorio di Venezia. Fatto prigioniero dei tedeschi all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre1943, fu trasferito presso lo Stalag 333 Benjaminow; strinse amicizia con lo scrittore italiano Giovannino Guareschi. Successivamente trasferito presso lo Stalag XA Sandbostel e infine a Wietzendorf, scrisse Elegia per violoncello e pianoforte, Polka Merkatall per orchestra, Treviso per coro maschile mentre, su testo di Guareschi, scrisse canzoni (Dai dai Bepin, Carlotta, Magri ma sani) e il suo capolavoro ossia La Favola di Natale per narratore, coro e orchestra; morì a Treviso il 19 marzo 1998. Giancarlo Coppola, figlio di Arturo, ha donato alla Fondazione ILMC il manoscritto de La Favola di Natale e altre opere scritte dal padre nello Stalag di Sandbostel e sarà presente il 9 maggio a Barletta; in tale occasione il Quartetto d’archi Lemuria eseguirà due brani da La Favola di Natale.

Treviso. Giancarlo Coppola dona alla Fondazione ILMC il manoscritto de La Favola di Natale scritta da suo padre Arturo su testi di Giovannino Guareschi

Il 27 novembre 1941, dopo la caduta di Gondar e la resa delle truppe italiane di stanza nell’Africa Orientale Italiana alle truppe britanniche, il soldato musicista CESARE SAVINO nato nel 1908 a Sammichele di Bari fu fatto prigioniero e internato presso il Campo di Huyton (Liverpool). Virtuoso di strumenti a corda, eccellente violinista e mandolinista, Savino scrisse un quaderno musicale di 59 pagine e un altro quaderno musicale più piccolo; portò con sè nel Campo di Huyton il proprio violino, morì nel 1989 nella sua città natale. La famiglia Marinelli-Savino ha consegnato alla Fondazione ILMC i manoscritti musicali stesi nel Campo di Huyton da Cesare Savino e il suo violino, attualmente in restauro.

Brano scritto da Paul Chenevier nello Stalag IX Ziegenhein | Fondazione ILMC

Nel giugno 1940 il compositore PAUL CHENEVIER, arruolatosi volontario nel 4ème Régiment du Génie di Grenoble e promosso caporale, fu fatto prigioniero, internato presso lo Stalag IXA Ziegenhein e assegnato a diversi Kommando; scrisse Marce per i Kommando 405, 1350 e 1404, Conseils à l’Enfant blond, Cœur captive, Le retour d’un père, Un château d’horreur, la vaudeville Barnabe, Tampon du capiston, l’operetta buffa Ombre en conserve, morì nel 2015. Nelly Quercia, figlia di Chenevier, ha donato alla Fondazione ILMC manoscritti musicali e dattiloscritti stesi da suo padre nello Stalag; il baritono Angelo De Leonardis, accompagnato dal Quartetto d’archi Lemuria, eseguirà in prima esecuzione italiana Coeur captive di Chenevier.


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