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Solo l'utopia è reale

mercoledì 12 febbraio 2025

Solo l'utopia è reale

Nell’impero austriaco, nell’epoca aurea del teatro e del Singspiel (a metà strada tra teatro musicale e commedia, tipo il mozartiano Flauto Magico), era uso durante la rappresentazione – a meno che non fosse presente l’imperatore, in tal caso il protocollo imponeva altri usi – battere le mani a scena aperta, accompagnare coro e cantanti in arie popolari,

Nell’impero austriaco, nell’epoca aurea del teatro e del Singspiel (a metà strada tra teatro musicale e commedia, tipo il mozartiano Flauto Magico), era uso durante la rappresentazione – a meno che non fosse presente l’imperatore, in tal caso il protocollo imponeva altri usi – battere le mani a scena aperta, accompagnare coro e cantanti in arie popolari, volutamente inserite in partitura per far partire una micidiale ‘ola’ musicale in teatro; la platea non aveva posti a sedere salvo sedie contigue alle uscite, i più rumorosi erano quelli in platea che imponevano a furor di popolo il bis di un’aria particolarmente bella a direttore e cantanti sino allo sfinimento (diversamente, urla e spettacolo interrotto), il tutto risultava una riuscita combinazione di musica, teatro, entertainment, balletto e commedia nella quale il solco divisorio tra cast e pubblico era appena accennato.

All’inizio del XX secolo arrivò persino la novità delle luci di sala spente durante lo spettacolo, affinché l’attenzione fosse interamente rivolta a ciò che accadeva sul palcoscenico; superata la sorpresa, il consenso di direttori e orchestra, nonostante la ritrosia di molti “illuministi” che facevano baccano per far riaccendere le luci durante lo spettacolo, la sala spenta si impose e vige tuttora.


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