
Wednesday, 12 February 2025
La memoria musicale e la storia del tarlo dispari
Prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dalla città polacca di Sosnowiec scorrendo per il versante baltico e galiziano c’era un continuum demografico e culturale ebraico senza precedenti; nel 1938 gli ebrei di Będzin erano 22.500 ossia il 70% dell’intera popolazione,
Prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dalla città polacca di Sosnowiec scorrendo per il versante baltico e galiziano c’era un continuum demografico e culturale ebraico senza precedenti; nel 1938 gli ebrei di Będzin erano 22.500 ossia il 70% dell’intera popolazione, l’Europa da Danzica al Mar Nero era una sorta di grande Israele in numeri, peso sociale, pensiero.
È bene tenerlo a mente riflettendo sulla degiudaizzazione attuata in quei Paesi; i piani di Wannsee del gennaio 1942 prevedevano l’eliminazione di 11 milioni di ebrei mentre quelli staliniani post-bellici arrivavano a 9 milioni e ciò significa che, comunque andasse a finire la Guerra e nella sciagurata ipotesi che il dittatore sovietico vivesse a lungo, il popolo ebraico non avrebbe avuto scampo.
I criteri di misurazione del musicista sono differenti; prima contiamo uomini, donne e materiali musicali mancanti, dopo rimediamo e salviamo ogni pentagramma come se fosse vita reale.
Il 16 maggio 1943, a tragico coronamento della distruzione del Ghetto di Varsavia, le unità tedesche distrussero la maestosa Wielka Synagoga della comunità ebraica riformata; il simbolo del crollo di Varsavia ebraica e della sua immensa vita culturale è la distruzione di una sinagoga riformata.
A prescindere dagli aspetti halachici che lo differenziano…